giovedì 22 settembre 2011

Manuali d'uso, questi sconosciuti

Bentrovati, 

parlando con l'Amico Corby, di cui trovate il blog (Approdo) nei link a lato, ultimamente siamo finiti a discutere dei manuali d’uso, oggetti che ormai sono scomparsi dalla nostra vita, sostituiti, specialmente in ambito informatico e tecnologico, da introduzioni interattive e tutorial video più o meno esplicativi.


Basti pensare ai videogiochi, ormai commercializzati con solo le istruzioni di installazione ed eventuali pubblicità e promozioni, oppure ai cellulari di ultima generazione, dove il manuale viene sostituito da una scarna guida introduttiva, a malapena utile ad accendere gli stessi...


In entrambi i casi il volenteroso che volesse scoprire qualcosa di più sul suo ultimo acquisto si vede spesso costretto ad avere una connessione internet per scaricare il manuale relativo, sperando di cogliere il giusto collegamento per non ritrovarsi tra le memorie una utilissima guida in swahili.



E, dulcis in fundo, dopo aver spulciato almeno un paio di volte il manuale, scopre magari che non esistono le indicazioni per disabilitare una “banale” funzione come quella che fa vibrare il telefono ogni tot secondi durante una chiamata, oppure come installare l’ultima espansione di un videogioco e, se conosce l’inglese, spesso scopre che le stesse indicazioni sono invece presenti nell’edizione originale del manuale.


Tutto questo molte volte si traduce in colorite e fantasiose imprecazioni all’indirizzo dei vari traduttori e redattori della versione italiana, ma quì ci si addentra in un campo che merita un’articolo a parte, specialmente parlando delle traduzioni ed adattamenti dei videogiochi... (Fallout 3 e New Vegas fanno “per caso” scattare qualche campanello?)


Quasi naturale, almeno per quelli della mia età che sono cresciuti a pane e “computer” (leggasi C64 e simili), viene il confronto con gli splendidi manuali dei videogiochi del tempo, in alcuni casi delle vere e proprie opere d’arte, realizzati magari cercando di dare un tocco di antichità, basta pensare ai manuali di Giochi come Ultima VI oppure LOOM, condendoli magari con extra come mappe in stoffa o riproduzioni di particolari artefatti di gioco (Ultima VI) o il libro per segnare gli incantesimi (LOOM) e, sopratutto, infarciti di informazioni utili a calare il giocatore nell’atmosfera del gioco (esemplare il manuale di “Might & Magic: Gates to Another World”, nell’edizione per Sega Mega Drive/Genesis il manuale era più corposo della cartuccia di gioco)

L'edizione originale di Ultima VI


Il Book of Patterns - pagina 1
Il Book of Patterns di LOOM - Copertina















Al giorno d’oggi attrattive simili si riscontrano solo nelle varie “Collector’s” o “Limited” edition dei giochi, con costi che a volte sono il doppio o il triplo degli stessi in versione base...


Original Ultima 6 Photo by  cpdavis120280 photobucket


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